N. 14 - 11 September 2007
numero 14
11 Sep 2007

n. 14 - 11 settembre 2007

In questo numero:
Ritirato dal commercio il Silomat
Gravi reazioni cutanee da cetuximab
Danni epatici da lumiracoxib

1 Ritirato dal commercio il Silomat (clobutinolo)

Il Silomat®, preparato contro la tosse a base di clobutinolo, è stato ritirato dal commercio in data 31 agosto 2007. In commercio dal 1961, il farmaco non aveva mai sollevato preoccupazioni particolari nel profilo di sicurezza, ma studi recenti su volontari sani hanno segnalato che l’antitosse non narcotico ad azione centrale aumenta l’intervallo QT dell’elettrocardiogramma, ponendo così a rischio maggiore i pazienti di gravi aritmie come le torsioni di punta.
Per quanto riguarda l'Italia, nel database della Rete nazionale di farmacovigilanza in 36 anni di commercializzazione del farmaco non sono mai state segnalate reazioni avverse di questo tipo.

In pratica
Non è più possibile prescivere il Silomat®. I pazienti che ne stanno facendo uso devono interrompere la terapia in atto e rivolgersi al proprio medico che provvederà, se necessario, alla prescrizione di un farmaco diverso per la sedazione della tosse.

Per saperne di più
Nota informativa importante
Comunicato stampa dell’AIFA
Domande più frequenti

2 Necrosi cutanea da cetuximab

Il cetuximab, un inibitore del recettore del fattore di crescita epidermica (EGFR), può causare gravi lesioni cutanee in soggetti trattati con radioterapia.
Sulle pagine del New England Journal of Medicine tre medici dell’Università di Dusseldorf, in Germania, segnalano infatti due casi di reazioni avverse dermatologiche su 5 pazienti con tumore della testa-collo trattati con l’associazione di radioterapia e cetuximab. Secondo i risultati di letteratura, l’uso del farmaco comporterebbe un aumento della sopravvivenza nei pazienti con carcinoma squamocellulare di testa-collo localmente avanzato.
I due soggetti (una donna di 57 anni e un uomo di 50 anni) hanno mostrato dapprima i segni di un eritema nella zona irradiata, con successiva epidermolisi focale dopo una dose cumulativa di 40 Gy (al giorno 27) fino ad arrivare a una radiodermatite con necrosi del tessuto, una reazione catalogata come grave.

In pratica
Nonostante la letteratura non abbia finora segnalato casi di grave tossicità cutanea in corso di terapia con cetuximab associato a radioterapia, i dati che giungono dalla Germania devono spingere a un uso oculato della molecola e a un attento controllo nel tempo nei soggetti sottoposti a radioterapia e alla infusione contemporanea di cetuximab. L’azione negativa del farmaco si spiega con l’aumento delle attività infiammatorie e con la riduzione della sopravvivenza delle cellule epiteliali. Si segnala inoltre che nella Rete nazionale di farmacovigilanza sono registrate 58 segnalazioni di sospette reazioni avverse da Cetuximab: il 46.6% (27) di esse riguarda patologie della cute e del tessuto sottocutaneo e in 1 caso è stata riportata la necrolisi tossica epidermica.

Per saperne di più
Budach W, Bolke E, Nomey B. Severe cutaneous reaction during radiation therapy with concurrent cetuximab. N Engl J Med 2007;357:514-5,

3 I danni epatici da lumiracoxib

Non è ancora in commercio in Italia, ma è commercializzato in diversi paesi europei, ed è stato ritirato dal commercio in Australia: è il lumiracoxib, un nuovo inibitore selettivo della ciclossigenasi 2, per il quale sono stati segnalati alcuni rari casi di epatotossicità grave che hanno richiesto talvolta un trapianto di fegato o sono stati letali. La dose raccomandata di farmaco nella terapia dell’artrosi di anca e ginocchio (per cui il lumiracoxib è autorizzato in Europa) è di 100 mg die. I casi di tossicità epatica grave si sono verificati generalmente a dosaggi superiori, tra i 200 e i 400 mg die. Il meccanismo di azione sembra analogo a quello di altri antinfiammatori steroidei e in particolare della nimesulide (vedi Reazioni on line n. 7/2007).

In pratica
Alla prossima riunione dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA) verranno prese in considerazione le misure più appropriate per ridurre il rischio di reazioni epatotossiche da lumiracoxib. La richiesta di autorizzazione all'immissione in commercio in Italia verrà valutata successivamente.

Per saperne di più
Comunicato stampa dell’AIFA

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