N. 30 - 3 September 2008
numero 30
3 Sep 2008

numero 30 - 3 settembre 2008

In questo numero:
Natalizumab
con cautela nella sclerosi multipla
Reazioni avverse da antibiotici in prima fila
Predisposizione alla miopatia da statine

1 Leucoencefalopatia da natalizumab

A fine luglio sono stati segnalati in Europa due nuovi casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva da natalizumab (Tysabri®) in corso di terapia per sclerosi multipla che si vanno ad aggiungere agli altri due che erano comparsi nell’ambito degli studi clinici precedenti alla registrazione del farmaco. I due nuovi casi si sono verificati in soggetti trattati solo con natalizumab (per un periodo di 17 e 14 mesi rispettivamente) a differenza dei due precedenti che erano comparsi in soggetti trattati anche con interferone beta (tanto che la terapia in associazione è controindicata).
Proprio per la consapevolezza di questo possibile effetto avverso la diagnosi di leucoencefalopatia multifocale progressiva è stata fatta prontamente dai neurologi che seguivano i due pazienti. La terapia è stata subito interrotta e fatta una plasmaferesi per eliminare il farmaco dal circolo ematico. Non è dato sapere a oggi quale sia il rischio assoluto di sviluppare la leucoencefalopatia nei trattati, si sa comunque che circa 32.000 pazienti con sclerosi multipla sono attualmente in trattamento con natalizumab nel mondo e che poco meno della metà è in trattamento da oltre un anno.
Come è noto, in Italia la prescrizione di natalizumab è sottoposta a monitoraggio intensivo attraverso un registro di prescrizione, che consente di monitorare in tempo reale il numero di pazienti in terapia e le eventuali reazioni avverse. Nel registro italiano, alla fine di agosto 2008, sono registrati circa 1.400 pazienti.

In pratica
Il medico deve:
  • prescrivere il natalizumab seguendo strettamente le indicazioni e mantenendo poi uno stretto controllo del paziente. Al riguardo sono disponibili anche le Informazioni per il medico e linee guida per il trattamento della sclerosi multipla nei pazienti sottoposti a terapia con Tysabri®;
  • prima di iniziare il trattamento far eseguire una risonanza magnetica;
  • fare controlli neurologici periodici;
  • sospendere il trattamento in caso di comparsa di nuovi sintomi neurologici e in attesa di esclusione della leucoencefalopatia;
  • sospendere il trattamento anche solo in caso di dubbio;
  • porre diagnosi di leucoencefalopatia multifocale progressiva attraverso una RM, l’esame del liquor per la ricerca del DNA del virus JC e la ripetizione delle visite neurologiche;
  • non usare il natalizumab nei soggetti che abbiano un rischio aumentato di infezioni opportunistiche.

Per saperne di più
Il comunicato stampa dell’AIFA
La Nota informativa importante dell’AIFA

2 Antibiotici primi per reazioni avverse

Ogni diecimila prescrizioni di antibiotici si hanno dieci accessi al pronto soccorso per eventi avversi legati al farmaco. E’ la stima fatta da alcuni ricercatori dei CDC di Atlanta partendo dal Registro nazionale degli eventi avversi e dai dati di prescrizione.
Si calcola che negli Stati Uniti ogni anno ci siano 142.000 accessi al Pronto soccorso per un evento avverso da antibiotico, per lo più reazioni allergiche (78,7% dei casi). Nella metà dei pazienti responsabile è una penicillina o una cefalosporina (visto anche il loro ampio utilizzo), ma le molecole che hanno il maggior rischio di dare un reazione avversa sono le sulfonamidi per le reazioni allergiche, e le sulfonamidi e i fluorchinoloni per i disturbi neurologici e psichiatrici. Globalmente, comunque, gli antibiotici sono i farmaci che più spesso causano visite in pronto soccorso per effetti avversi (19,3% del totale dei ricoveri per effetti avversi da farmaci).

In pratica
Le reazioni avverse da antibiotici portano più spesso di quanto si ipotizzasse a un ricovero in Pronto soccorso. L’alto numero di episodi deve far riflettere sull’importanza di un uso appropriato e cauto degli antibiotici. Basti pensare che dei cento milioni di prescrizioni annue di antibiotici fatte negli Stati Uniti per infezioni delle vie respiratorie la metà non è in realtà necessaria.
Bisogna sempre ricordare che gli antibiotici si associano a effetti avversi frequenti e che in assoluto sono i farmaci che danno più spesso reazioni allergiche.

Bibliografia
Shehab N, Patel P, et al. Emergency department visits for antibiotic-associated adverse events. Clin Infect Dis 2008;47:735-43.

3 Statine: miopatia prevista nei geni

La miopatia da statine, ben nota dopo il ritiro dal mercato della cerivastatina per i casi di rabdomiolisi mortale, sarebbe influenzata dai geni. Un gruppo collaborativo di ricerca ha analizzato il genoma di 85 soggetti trattati con statine che hanno sviluppato una miopatia (definita o incipiente) e 90 controlli pure trattati con statine ma senza segni di sofferenza muscolare. Tutti erano in trattamento con dosaggi alti di farmaco (80 mg di simvastatina al giorno) all’interno di uno studio controllato in corso su 12.000 partecipanti. I ricercatori hanno analizzato 300.000 marker e sono riusciti così a identificare una variante con polimorfismo di un singolo nucleotide nel gene SLC01B1 che sarebbe associata alla comparsa di miopatia. In particolare l’odds ratio per miopatia è risultato 4,5 per ogni copia dell’allele variante e 16,9 per i portatori di entrambi gli alleli varianti rispetto agli omozigoti per il gene normale. Questo gene codifica per una proteina di trasporto che regola la captazione delle statine da parte del fegato. La variante genetica consentirebbe quindi di raggiungere maggiori concentrazioni ematiche del farmaco con una conseguente maggiore tossicità.

In pratica
La miopatia da statine è un evento non frequente a bassi dosaggi di farmaco (circa un caso ogni 10.000 trattati per anno) ma più frequente quando le dosi vengono aumentate. La disponibilità in futuro di screening genetici potrebbe consentire di individuare i soggetti a maggior rischio di tossicità prima di iniziare la terapia e di impostarla di conseguenza. Intanto è bene dare sempre il dosaggio più basso possibile e rispettare le indicazioni d’uso.

Bibliografia
The Search Collaborative Group. SLC01B1 variants and statin-induced myopathy – A genomewide study. N Engl J Med 2008;359:789-99.

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