N. 15 - 21 September 2007
numero 15
21 Sep 2007

n. 15 - 21 settembre 2007

In questo numero
L'azione protettiva della pillola anticoncezionale
Più segnalazioni di reazioni avverse oltreoceano
Domperidone supposte con cautela nei bambini

1 Pillola contraccettiva e cancro

L’uso della pillola contraccettiva avrebbe un effetto protettivo nei confronti di numerosi tipi di cancro. E’ quanto conclude un’ampia ricerca condotta partendo dai dati disponibili nel database britannico del Royal College of General Practitioner.
Gli epidemiologi dell’Università di Aberdeen in Scozia hanno valutato l’effetto della pillola anticoncezionale sullo sviluppo di neoplasie confrontando due gruppi: il primo comprendeva le donne che non avevano mai fatto uso della pillola (per un totale di osservazioni riferite a 339.000 anni-donna), l’altro invece di donne che avevano fatto uso di questo metodo anticoncezionale (per un totale di 744.000 anni-donna).
In sintesi le utilizzatrici di pillola hanno un rischio inferiore di sviluppare un cancro del colon-retto, del corpo dell’utero, delle ovaie e in generale delle neoplasie maligne. Tale protezione sarebbe tanto maggiore quanto più prolungato è l’uso del farmaco, fino a otto anni di esposizione. Oltre questa durata il rischio di neoplasia aumenta, soprattutto per i tumori della cervice uterina, del SNC e dell'ipofisi. La riduzione stimata del tasso assoluto per tutti i tipi di tumore era pari a 45 su centomila anni-donna se si consideravano i dati generali e a 10 su centomila anni-donna considerando solo i dati rilevati dai medici di medicina generale.

In pratica
Il ricorso alla pillola contraccettiva, oltre a svolgere la funzione per cui viene assunto il farmaco, potrebbe avere un effetto protettivo rispetto allo sviluppo di un tumore, “potendo produrre un effetto netto di miglioramento della salute pubblica” come affermano gli autori nelle conclusioni dello studio.

Bibliografia
Hannaford P, Selvaraj S, et al. Cancer risk among users of oral contraceptives: cohort data from the Royal College of general Practitioner’s oral contraception study. Brit Med J online 2007;(11 sett) doi:10.1136/bmj.39289.649410.55

2 Aumentano le segnalazioni negli USA

Il numero di segnalazioni di effetti avversi negli Stati Uniti è più che raddoppiato nel corso di otto anni (dal 1998 al 2005), con aumento delle morti e delle reazioni gravi da farmaco.
Questi sono i dati salienti descritti in un’approfondita analisi pubblicata da alcuni ricercatori della Pennsylvania e del North Carolina.
Dalle 34.966 segnalazioni del 1998 si è passati alle 89.842 del 2005, con un aumento delle reazioni fatali da 5.519 casi a 15.107 (un aumento di 2,7 volte). Ciò a fronte di un incremento quattro volte inferiore del numero delle prescrizioni di farmaci (passate “soltanto” da 2,7 miliardi a 3,8 miliardi nel medesimo periodo).
Se è vero che quasi 1.500 molecole sono state associate a reazioni avverse, è altrettanto vero che una cinquantina di farmaci rendono conto del 43,6% del totale delle reazioni segnalate. Tra i farmaci più spesso in causa, i ricercatori d’oltreoceano segnalano gli analgesici/antinfiammatori e gli immunomodulatori o farmaci biologici. A differenza infine di quanto si potrebbe immaginare, solo una minima parte di segnalazioni riguardava farmaci poi ritirati dal commercio per motivi di sicurezza.

In pratica
Molti sono i fattori che possono avere influenzato l'aumento delle segnalazioni: l'aumento della popolazione, l'aumento dei consumi dei farmaci, l'effetto dei media e delle controversie legali eccetera.
Un aumento delle segnalazioni di eventi avversi può essere considerato un fatto positivo perché indica una maggiore sensibilità da parte degli operatori sanitari rispetto al dovere di segnalazione.
Gli autori però concludono anche che l'aumento delle segnalazioni mostra che il sistema esistente non protegge adeguatamente i pazienti e sottolinea l'importanza di urgenti miglioramenti.

Bibliografia
Moore T, Cohen M, et al. Serious adverse drug events reported to the Food and Drug Administration, 1998-2005. Arch Intern Med 2007;1667:1752-9.

3 Reazioni avverse a Peridon® supposte nei bambini

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha reso pubbliche le raccomandazioni del proprio gruppo di esperti sui farmaci pediatrici riguardo al domperidone, un antagonista della dopamina con proprietà antiemetiche, e le possibili reazioni avverse alla sua formulazione in supposte nei bambini. In particolare è emersa una maggiore frequenza di segnalazioni di reazioni avverse della specialità medicinale Peridon®.
Alla Rete nazionale di farmacovigilanza sono giunte 45 segnalazioni di reazioni avverse tra gennaio 2001 e luglio 2007. Di queste, le gravi sono 15 e riguardano 4 adulti e 11 bambini di cui 6 di età inferiore ai 2 anni. In 9 degli 11 bambini le reazioni avverse segnalate sono state di tipo neurologico e risultano attese per il medicinale. Considerata l’età dei pazienti a cui si riferiscono le segnalazioni, il quantitativo di domperidone presente nella confezione di supposte per bambini autorizzata in Italia (30 mg) e la posologia prevista nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, emerge un ricorrente uso inappropriato, con esposizione dei bambini a sovradosaggio del farmaco l’indicazione è 1 supposta da 30 mg 2 volte al giorno per un bambino con peso superiore a 15 kg, peso che si raggiunge dopo i due anni di età e non prima.

In pratica
Tutti i dati sono stati sottoposti all’attenzione del Gruppo di esperti sui farmaci pediatrici dell’AIFA che ha avviato un’analisi approfondita sul trattamento del vomito nei bambini, finalizzata all’elaborazione di un documento informativo per gli operatori sanitari. Le prove disponibili in letteratura sull’uso del domperidone nel trattamento del vomito acuto e del reflusso gastroesofageo sono molto limitate e controverse in un bilancio complessivo tra i benefici e i potenziali rischi e pertanto, in attesa del completamento dei lavori, si raccomanda ai pediatri di prescrivere le supposte di domperidone solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio nel singolo bambino e nel rispetto delle modalità di utilizzo autorizzate per il prodotto.

Per saperne di più
Comunicato stampa AIFA

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